Aspettando Amanda

Giornalisti fuori il tribunale di Perugia. Freeze frame di video APTN

Sono tra i 400 e oltre giornalisti accreditati che aspettano il verdetto al processo di appello di Amanda Knox. Sarà per lunedì. Venerdì è stato l’ultimo giorno di udienza. Ecco un resoconto del dietro le quinte di quello che è successo ieri, sia dentro che fuori l’aula di tribunale e di quello che è accaduto oggi dato che l’attesa continua.

Venerdì mattina è cominciata con la solita battaglia per accaparrarsi la postazione migliore per riprendere Amanda che entrava in aula.

Chaos nell'aula del tribunale mentre i fotografi e operatori preparano di filmare l'arrivo di Amanda Knox.

Ho cercato di scattare anche una foto di Amanda. Era in uno stato orribile. La madre Edda Mellas ha raccontato all’APTN che aveva smesso di mangiare e di dormire.

Amanda nell'aula venerdi 30 settembre. Foto da Trisha Thomas

Fuori c’era l’inesorabile circo mediatico, composto da una selva di furgoni satellitari e di telecamere.

I pulmini satellitare fuori il tribunale di Perugia. Foto da Trisha Thomas

In mattinata durante l’udienza il sostituto pubblico ministero Manuela Comodi ha avuto la mano pesante nel descrivere Amanda Knox e Raffaele Sollecito come assassini. A un certo punto mi ha divertito il fatto che mentre parlava del DNA di Raffaele e Amanda trovato su un mozzicone di sigaretta, ha detto che era come scambiare il sugo all’amatriciana per quello alla carbonara. In Italia il cibo è sempre centrale.

La Comodi ha concluso con una dura affermazione dicendo che “Questi due giovani – Amanda e Raffaele – hanno commesso un omicidio senza una motivazione, ma hanno commesso un omicidio ed è per questo che devono essere condannati al massimo della pena, che fortunatamente in Italia non è la pena di morte.”

Vice Procuratore Manuela Comodi. Freeze Frame di video girato da APTN cameraman Nicolae Dumitrache

L’accenno alla pena di morte è stata una chiara provocazione verso gli Stati Untiti. Gli italiani sono molto sensibili alle critiche americane sul loro sistema giudiziario e di come è stato gestito questo caso.

Uno degli avvocati della squadra di difesa di Amanda si è alzato e ha detto: “Prima hanno scelto la protagonista (Amanda) e poi hanno cercato di cucirle addosso un vestito adatto al ruolo. Ma era troppo largo in alcune parti e troppo stretto in altre e hanno sbagliato colore.”

Amanda nell' aula venerdi. Freeze Frame di APTN video girato da Nicolae Dumitrache

Francesco Maresca, l’avvocato che rappresenta la famiglia di Meredith Kercher ha detto alla corte che la madre, il fratello e le sorelle di Meredith saranno presenti in aula il giorno della sentenza. Ha aggiunto che non si possono permettere il biglietto per venire, ma ha detto alla giuria: “Vi guarderanno negli occhi e con i loro sguardi vi chiederanno di confermare la prima sentenza.”

Francesco Maresca, l'avvocato per la famiglia Kercher. Freeze Frame di video girato da Pietro De Cristofaro

Il capo dei pubblici accusatori, Giuliano Mignini, ha replicato: “Se volete, continuate a credere che Rudy Guede sia l’unico colpevole, ma noi non crediamo alle favole e neanche la corte.” Ha aggiunto inoltre che Amanda era “pronta per fuggire dall’Italia.”

Più tardi il padre di Amanda, Curt Knox, ha detto che la figlia non ha intenzione di fuggire da nessuna parte e che la situazione è nelle mani della corte.

Curt Knox, il padre di Amanda parlando con giornalisti fuori il tribunale. Foto da Trisha Thomas

All’inizio della settimana uno degli avvocati di Amanda, Carlo Della Vedova, ha fatto una drammatica dichiarazione alla stampa dicendo che Amanda è stata “crocefissa da una campagna mediatica che l’ha ritratta in modo sbagliato.”

Gli avvocati di Amanda Knox, Carlo Della Vedova e Luciano Ghirga uscendo dal tribunale. Freeze Frame di APTN video girato da Paolo Santalucia.

Sicuramente i media sono stati molto presenti nel caso. I suoi genitori hanno fatto un grosso sforzo per parlare con la stampa e fornire la loro versione su Amanda.

 

Ann Wise, giornalista per ABC News con Edda Mellas, Mamma di Amanda seduti su una scala fuori il tribunale durante in break nel processo. Foto da Trisha Thomas

Non c’è dubbio che questo caso continua ad attirare un’esagerata attenzione da parte dei media rispetto a quello che è un processo di omicidio in una piccola cittadina di provincia. La combinazione di una bella detenuta americana, di una bella vittima inglese, di una romantica cittadina medievale, di sesso e droga sono tutti ingredienti per una storia piccante.

Sia la stampa internazionale che quella locale hanno dato grande rilievo al processo.

Io, leggendo tutti giornali locali su caso. Foto da Gianfranco Stara

Un piccolo consiglio a chi vuole diventare giornalista quando siete sul campo per un servizio: comprate tutti i giornali locali e leggeteli fino all’ultima riga. I giornalisti locali ne sanno una più del diavolo. Ho sempre l’abitudine di scorrere la stampa locale al mattino.

Gli italiani sono rimasti colpiti che la NBC abbia mandato venti persone, incluso qualche grosso nome, per questa storia. ABC, CBS, CNN e FOX non sono da meno. La squadra dell’AP, incluso cavi, foto e televisione, ammonta a 12.

Il posto per le dirette di NBC News. Photo da Trisha Thomas

L’Associated Press ha usato i suoi reporter migliori durante tutto il processo, tra questi la mia collega Alessandra Rizzo.

Alessandra Rizzo, giornalista per AP, davanti il pulmino satellitare di APTN. Foto da Trisha Thomas

E naturalmente Paolo Santalucia dell’Associated Press Television ha forse lavorato più duramente di altri per fornire la migliore copertura TV tra trasmissioni dal vivo, notiziari e interviste.

Paolo Santalucia di APTN montando un servizio e preparando di fare un FTP nella sala stampa nel Tribunale. Foto da Trisha Thomas

Ops, in quella foto sta controllando Facebook, ma si è anche occupato del montaggio, dei pasti, del coordinamento e di un milione di altre cose.

Il giudice ha dato all’Associated Press Television News il permesso di riprendere la sentenza prevista per lunedì. Rimanete sintonizzati mentre aspettiamo Amanda.

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