La Veglia di Curt Knox

Curt Knox in un intervista con APTN. Freeze Frame di video girato da Gianfranco Stara

E’ una splendida giornata d’autunno a Perugia. Il sole splende. Gli abitanti fanno lo struscio lungo il centrale Corso Vannucci godendosi il sole mentre le centinaia di giornalisti in attesa della sentenza su Amanda Knox vagano in cerca di qualche storia da raccontare.

AP Fotografo Pier Paolo Cito a Perugia. Lui sara' nell'aula del tribunale per il verdetto. Photo da Trisha Thomas

Ho passato gran parte della giornata al caffè all’aperto dell’esclusivo Hotel Brufani dove si sono sistemati tutti i network americani ed è stato lì che ho potuto avere una conversazione con il padre di Amanda, Curt Knox.

Appare sorprendentemente calmo e molto articolato sebbene abbia ammesso di avere lo stomaco in subbuglio. Ha detto che la vita di sua figlia è nelle mani di qualcun altro. Io gli ho chiesto se l’attenzione della stampa non lo faccia diventare matto e lui ha replicato: “No, non siete voi che mi fate diventare matto.”

Trisha Thomas in un intervista al Brufani Hotel a Perugia con Curt Knox.

Sono rimasta colpita dalla sua meditata risposta sul sistema giudiziario italiano che in molti ambienti americani è stato severamente criticato. Inaspettatamente una delle persone che ha sofferto di più, il padre di Amanda, ha dimostrato grande rispetto verso il sistema italiano. Vi riporto la dichiarazione che ha fatto a me:

“Sono molto grato che in Italia ci sia un sistema che in alcune circostanze permette il riesame del processo. Penso che il riesame del processo e dei testimoni da parte di esperti indipendenti nominati dal tribunale sia stato molto utile… La nostra opinione è che ci sia stato un convincimento errato in prima istanza, ma grazie al sistema di appello, ci è stata data l’occasione di chiarirlo. Sono grato che esista un sistema simile.”

Gli esperti indipendenti a cui si riferisce hanno stilato un rapporto di 145 pagine sull’analisi del DNA in cui si afferma che le tracce di DNA della vittima Meredith Kercher sulla presunta arma dell’omicidio, un coltello da cucina, sono irrilevanti. Il coltello presenta sul manico tracce del DNA di Amanda ed è stato trovato nella cucina del suo fidanzato Raffaele Sollecito, non sulla scena del crimine. Gli esperti hanno anche scritto che le tracce del DNA di Sollecito sulle bretelle del reggiseno di Meredith sono irrilevanti e devono essere rigettate perché non sono state reperite entro i 45 giorni dall’omicidio e probabilmente sono contaminate.

Curt Knox comunque aveva qualcosa da rimproverarmi e l’ha fatto garbatamente. Mi ha chiesto se ero la giornalista che si era recata nella prigione, insieme alla delegazione della fondazione Italia-USA, e aveva fatto una breve intervista ad Amanda subito dopo la sentenza di condanna al primo processo. Ho risposto affermativamente e lui ha replicato che pensava che avessi ingannato sia le guardie carcerarie che Amanda e la considerava una cosa disonesta. L’ho assicurato che alle guardie carcerarie all’entrata avevo fornito i miei documenti, incluso la mia tessera stampa e che quando ho visto Amanda le ho detto in inglese che ero una giornalista dell’Associated Press ancora prima che le guardie aprissero la porta della sua cella. Mi è sembrato soddisfatto della risposta.

Il pulmino con Amanda Knox dentro entra nel carcere di Capanne vicino a Perugia. Freeze Frame di Video girato da Pietro De Cristofaro

Quando gli ho chiesto come sta passando Amanda le ultime ore prima della sentenza, Curt mi ha detto: “Mah, è un momento molto stressante. Voglio dire che lei ha 24 anni e potrebbe passare il resto dei suoi giorni dietro le sbarre. In questo senso sta solo cercando di far passare il tempo e di preparare la sua dichiarazione spontanea.”

Amanda farà una dichiarazione spontanea appena dopo l’inizio dell’udienza lunedì mattina.

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