Cari lettori del blog – oggi ho un quiz per voi e il primo che risponderà correttamente a tutte le domande vincerà un tour gastronomico di Roma.
Parte prima – Domande sul cibo
1. Cosa facevano le donne di Testaccio quando i mariti, che lavoravano nell’enorme mattatoio di quel quartiere allora povero, portavano a casa il cosiddetto “quinto quarto” (frattaglie, cervello, e coda)?
2. Qual è la differenza tra il gelato industriale e quello artigianale?
3. Qual è la differenza tra un croissant francese e un cornetto italiano? (Suggerimento: la risposta è una sola parola)
4. Cos’è la mozzarella di bufala e in cosa si distingue dalla normale mozzarella?
Parte Seconda – Domande generali
5. Quale è il nomignolo italiano per le onnipresenti fontane di Roma?
(Suggerimento: la risposta è una sola parola)
6. Qual è l’ingegnosa tecnica impiegata dalla squadra di calcio della Roma per mantenere il primato di 103 vittorie e 26 sconfitte in 161 partite?
7. Cosa facevano gli antichi romani con le anfore usate per immagazzinare l’olio d’oliva?
8. Quale poeta britannico romantico aveva tanta poca stima di sé da non volere nemmeno il nome sulla tomba nel cimitero in cui è sepolto a Roma?
Ho imparato le risposte a tutte queste domande durante il favoloso tour gastronomico “Eat in Rome” di Kenny Dunn, un americano appassionato di cibo italiano. Il tour di Kenny si svolge a Testaccio, un quartiere ancora operaio fuori dai circuiti turistici.
Sono andata con mio figlio Nico e mio fratello Stephen, e il tour è piaciuto a tutti, per diversi motivi.
Si tratta di un excursus di quattro ore su ogni sorta di cibi italiani. Abbiamo cominciato con una visita al bar di quartiere, dove Kenny ci ha spiegato usi e costumi italiani sul caffè (vedi anche il post Caffè all’italiana ) mentre noi ci ingozzavamo di mini-cornetti e mini-tiramsu.
Poi siamo passati da Volpetti, eccellente negozio di gastronomia aperto 39 anni fa. Kenny ci ha fatto conoscere diversi tipi di prosciutto e ci ha parlato di formaggi italiani famosi come il Parmigiano e il Pecorino. La famiglia Volpetti vive e lavora a Testaccio. All’interno del negozio, stando attenti a non sbattere la testa contro i prosciutti che pendono dal soffitto, abbiamo curiosato fra i cesti di tartufi rari e altre prelibatezze. Mi hanno fatto provare il più dolce e squisito (e costoso) aceto che abbia mai assaggiato. Sì, aceto – uno speciale aceto balsamico.
Il tour ci ha portato fino ai cancelli del famoso Mattatoio di Testaccio (oggi sede, fra l’altro, del Macro), mentre Kenny ci forniva stralci di storia che spaziavano dal profondo al triviale. Mio fratello è uno scrittore e ha voluto fermarsi nel romantico Cimitero Acattolico poco distante. Un’oasi di verde nel caos del traffico romano. Kenny ci ha rivelato i segreti di alcuni scrittori famosi e di altri personaggi che vi sono sepolti. Il cimitero sorge all’ombra della Piramide di Cestio e a guardia c’è una sorta di sfinge romana in sembianze di gatto…
Ciò che rende il tour tanto speciale sono le straordinarie conoscenze di Kenny sulla storia del quartiere e sulle tradizioni e la cultura che hanno prodotto il cibo di cui parla.
Nel famoso mercato di Testaccio, Kenny ha salutato due vecchietti che giocavano a carte vicino al pesce. Alvaro e Luciano, proprietari di due banchi di pesce per sessant’anni e rivali tanto accesi da non dirsi nemmeno “buongiorno”, ora che hanno passato l’attività ai figli non riescono a rinunciare alla competizione quotidiana e si sfogano giocando accanitamente a carte.
Al banco del “Macellaio”, un uomo calvo di nome Cesare ha chiesto a Kenny notizie della moglie incinta. Quando lui ha detto che avranno un maschio… il volto di Cesare si è illuminato e con un largo sorriso ha risposto: “Evviva, e tanti figli maschi!” Poi, rivolgendosi alla moglie: “Ehi Delia, Kenny avrà un maschio. Auguroni.”
Piccola digressione. Da americana, sono rimasta un po’ sorpresa il giorno del mio matrimonio a Boston con un italiano. Tante persone hanno rivolto lo stesso augurio a mio marito, a voce e per iscritto: “Auguri e figli maschi.” Che c’è di male ad avere delle femmine??? Immagino si tratti di un rimasuglio di sciovinismo italiano… Mi è stato detto che in tradizionalmente, gli italiani speravano che il primo figlio fosse maschio per potergli tramandare nome e attività di famiglia. E come ha spiegato Kenny, è proprio quanto è successo a Cesare: suo nonno ha aperto il banco di macelleria a Testaccio nel 1919, lo ha passato a suo padre e ora appartiene a lui, che lo gestisce da 26 anni.
Altra tradizione italiana del rapporto tra padre e figlio è la fedeltà a una squadra di calcio. Mio figlio Nico – tifoso della Roma come suo nonno e suo padre – si è tutto entusiasmato quando Kenny ci ha portato a vedere il primo campo di allenamento della Roma a Testaccio e ci ha svelato alcuni segreti della storia della squadra. Naturalmente, il clou della giornata è stata la visita al magnifico ristorante “Velavevodetto”. Il primo proprietario era un giovane di Testaccio con il sogno di aprire un ristorante. Non avendo i soldi necessari, tutti gli dicevano che era impossibile, ma alla fine lui riuscì ad avere il suo ristorante e con quel il nome, volle rispondere a tutti gli scettici che avevano cercato di scoraggiarlo.
Da Velavevodetto abbiamo banchettato con tre piatti della tradizione romana Carbonara (vedi foto in alto), Cacio e Pepe e Amatriciana. Yum!
C’erano anche tante altre cose – prosciutto e fichi, supplì, gelato – ma non voglio rivelare tutti i segreti di Kenny, dovreste provare da soli!
Chiunque sia interessato alla cucina romana e abbia voglia di conoscere Roma in modo diverso, dovrebbe provare un tour di Kenny prenotandolo sul suo sito Eating Italy Food Tours
Naturalmente, il vincitore del quiz verrà informato dalla sottoscritta e avrà in premio un tour gratuito.