Aung San Suu Kyi, mamma eroica

Michelle Yeoh playing Aung San Suu Kyi in Luc Besson's new film "The Lady". Freeze frame from Trailer provided by Europacorp.

L’ultimo film del regista francese Luc Besson è stato presentato ieri al Festival del Film di Roma. Parla dell’attivista democratica birmana

Aung San Suu Kyi.  Un racconto bellissimo e straziante di amore e passione. Ho pianto per tutta la durata del film. La storia inizia con Aung San Suu Kyi, madre e moglie di un professore inglese a Oxford, poi la donna in patria e sua madre si ammala. Si stabilisce allora nella casa di famiglia, mentre la giunta militare attua una feroce repressione delle proteste studentesche.

Aung San Suu Kyi è diventata leader del movimento non violento per la democrazia del suo Paese. La sua storia politica è stata ampiamente raccontata, ma quella personale è meno nota. Il film offre immagini spettacolari di Aung San Suu Kyi (interpretata da Michelle Yeoh) con ghirlande di fiori attorno al collo e orchidee fra i capelli mentre visita le etnie delle zone remote della Birmania (filmate in Tailandia), e il cruento spettacolo dei soldati che sparano sui manifestanti nelle strade di Rangoon. Molto commoventi le scene in cui lei tenta di parlare con suo marito in Inghilterra attraverso linee telefoniche disturbate.

La giunta militare le rende la vita miserabile, la confina agli arresti domiciliari, imprigionando e torturando i suoi seguaci e rifiutando a suo marito e ai due figli adolescenti di farle visita. Lei affronta i militari con coraggio e dignità, passando lentamente davanti a un plotone di esecuzione pronto a fare fuoco. Rifiuta di soccombere alle pressioni della giunta e di lasciare il Paese, anche quando suo marito sta morendo di cancro.

Il momento più difficile di questo film per me è stato quando la protagonista decide di restare in Birmania e mettersi a capo di milioni di persone che hanno riposto in lei tutte le loro speranze, e lasciare l’uomo che ama e i suoi due figli in Inghilterra.

In un’intervista con il regista Luc Besson, ho ammesso di aver pianto, lui ha risposto che come padre di cinque figli, ha condiviso il dolore di Aung San Suu Kyi e di suo marito Michael Aris. Ha detto che anche lui ha pianto ogni volta che ha visto il suo film.

Ho avuto anche occasione di intervistare Michelle Yeoh, che interpreta il ruolo di Aung San Suu Kyi. L’attrice ha recitato anche in “Memorie di una geisha”, nel James Bond “Il domani non muore mai” e nel film “La tigre e il dragone”, ma il suo ultimo ruolo l’ha davvero appassionata, infatti mi ha raccontato che dopo aver terminato la lavorazione del film, è andata a conoscere di persona Aung San Suu Kyi.

“E’ stata un’esperienza memorabile, prima di andare ero molto nervosa… ero entrata nella sua vita per tanti mesi, pensavo di conoscerla – invece non era così. Però appena sono entrata in casa sua e mi sono voltata, lei è era là, e ha fatto una cosa molto semplice, ha aperto le braccia e mi ha abbracciato forte. E’ una donna magrissima, ma non mi è sembrata affatto fragile. In lei ho avvertito un grande senso di pace interiore, bontà, compassione.”

Madre, moglie, attivista politica, premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi è una delle grandi eroine dei nostri tempi, e lotta ancora per la democrazia nel suo Paese.

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